L'economia pisana nel 2011

Bassorilievo patinato opera di Fasccetti



Il 2011, per la provincia di Pisa, ha visto non solo il progressivo deterioramento del ciclo, ma ha continuato a segnalare una netta divaricazione, in termini di performance, tra i comparti che operano sui mercati internazionali e quelli che lavorano prevalentemente per il mercato interno: i primi seguitano a mostrare andamenti positivi mentre i secondi continuano a dibattersi tra notevoli difficoltà.


EXPORT

La crescita delle esportazioni pisane, +10,2%, è il segno più eloquente del successo, quantomeno parziale, delle imprese che si trovano ad operare sui mercati esteri.
TURISMO
I dati relativi al turismo mettono in luce la maggiore tonicità della componente estera della domanda rispetto a quella interna. I pernottamenti di turisti stranieri nella nostra provincia hanno segnato una crescita dell’8,8% rispetto al 2010, mentre quelle degli italiani hanno lasciato sul terreno il 4,8%. La variazione media complessiva delle presenze turistiche per il 2011 si è quindi assestata al +1,5%.
I dati della Banca d’Italia sulla spesa degli stranieri relativi alla nostra provincia, pur segnalando il ritorno alla crescita della spesa complessiva effettuata sul territorio (+7,1%), evidenziano come il turismo assuma sempre di più i connotati del “mordi e fuggi”: si contraggono infatti tanto la spesa pro-capite (-12,1%) quanto quella giornaliera (-6,3%).
INDUSTRIA
Il settore manifatturiero a carattere industriale ha approfittato dei venti di ripresa che almeno fino all’estate spiravano sui mercati internazionali segnando, nella media del 2011, una crescita produttiva di 1,2 punti percentuali.
LAVORO
A determinare la crisi della domanda interna contribuiscono una serie di fattori tra i quali il più rilevante è senz’altro quello relativo alla situazione occupazionale. Preoccupano l’aumento del tasso di disoccupazione della nostra provincia, arrivato al 5,8% - con punte del 17 per cento tra i giovani.
ARTIGIANATO E MICRO IMPRESA
L’andamento del fatturato delle imprese artigiane della provincia di Pisa nel corso del 2011, -9,1%, e delle piccole imprese non artigiane, -7,1%, segnala addirittura un aggravamento della situazione rispetto al già difficile 2010.
COMMERCIO AL DETTAGLIO
Anche il commercio al dettaglio viene colpito dalla crisi dei consumi mettendo a segno una variazione media annua delle vendite del -3,5%.
In un momento di forte crisi le famiglie continuano a preferire le politiche promozionali piuttosto spinte messe in atto dalle unità despecializzate come ipermercati, supermercati e grandi magazzini che, quindi, riescono a salvaguardare i propri fatturati (+0,1%).
CREDITO
Considerando il netto rallentamento del ciclo economico e le criticità, la quantità ed il costo del credito concesso al sistema economico non ha potuto che subirne le conseguenze.
Con il 3,5% di fine 2011, il livello delle sofferenze bancarie delle imprese pisane sul totale dei prestiti concessi risulta, in prospettiva storica, ancora molto elevato.
Il 45% delle imprese pisane che ha fatto richiesta di finanziamento segnala come le condizioni di accesso al credito bancario risultino meno favorevoli rispetto a quelle di un anno fa.
MECCANICA
Il settore della meccanica a carattere industriale, grazie ad una crescita del 10,4% in termini di esportazioni, mette a segno una crescita produttiva del 7,6%.
CALZATURE
A tirare la volata alla crescita produttiva dell’industria calzaturiera, +8,6%, contribuisce in modo determinante la domanda estera. Le esportazioni, +12,0%, portano il valore delle calzature vendute all’estero a quota 283 milioni di euro.
PELLI CUOIO
Nonostante la battuta d’arresto del terzo trimestre, la produzione conciaria fa segnare, nel complesso del 2011, una crescita dello 0,9%. Date le difficoltà di una parte consistente della clientela nazionale è la domanda estera, con +10,2% delle esportazioni, ad aver trainato il comparto, confermandone il ruolo di leader a livello provinciale.
ALIMENTARE
La produzione industriale del settore alimentare registra, nella media del 2011, un +2,6%. Pur trattandosi di un settore che, tradizionalmente, opera sul mercato interno è importante rilevare la crescita dell’11,4% messa a segno dalle esportazioni grazie al contributo dei prodotti da forno e delle bevande.
TESSILE E ABBIGLIAMENTO
Nel corso del 2011 la produzione del tessile-abbigliamento (+3,7%) ha fatto segnare un’accelerazione rispetto al +2,1% dell’anno precedente. Anche se meno rilevanti rispetto alla domanda interna, le vendite all’estero, +4,5%, hanno contribuito alla crescita complessiva del settore.
CHIMICA-FARMACEUTICA-GOMMA-PLASTICA
Rispetto al 2010, quando la produzione era sostenuta dalla ripresa economica, nel 2011 il settore ha segnato un marcato rallentamento (+0,7%) a causa, soprattutto, della contrazione della domanda di beni intermedi.
HIGH TECH
Anche nel 2011 il comparto dell’high-tech pisano mostra di saper reggere la crisi. Dopo il +4,3% messo a segno nel corso del 2010, il fatturato di questo settore prosegue la sua corsa anche nel 2011 facendo registrare, a preconsuntivo, un +2,7%.
MEZZI DI TRASPORTO
La crisi della domanda di beni di consumo durevoli continua a spingere al ribasso l’andamento produttivo del settore dei mezzi di trasporto (-4,0%). Tuttavia le esportazioni, nel corso del 2011, crescono del 4,8% portandosi a quota 676 milioni di euro.
ELETTRONICA
L’evoluzione dell’elettronica pisana registra una flessione molto consistente in termini di esportazioni (-10,8%), mentre la produzione a carattere industriale ha perso solo lo 0,7%.
METALLI
Se la produzione di metalli registra una caduta di 1,9 punti percentuali nel corso del 2011, le vendite all’estero di prodotti in metallo segnano un balzo del 78,4% raggiungendo quota 144 milioni di euro.
MINERALI NON METALLIFERI
Nonostante la crisi della filiera edile, il settore dei minerali non metalliferi fa segnare, dopo tre anni di flessioni, una crescita produttiva del 6,5%.
LEGNO-MOBILI
Al -1,6% segnato dall’andamento medio della produzione del settore legno-mobili per il 2011, si contrappone la crescita del 3,4% segnata dalle esportazioni. Anche in questo caso gli stimoli più interessanti sono pervenuti dal mercato estero.
COSTRUZIONI
La caduta del settore edile è risultata particolarmente intensa per la componente non residenziale a causa della minore domanda di immobili ad uso produttivo-commerciale: -19,8% le compravendite di uffici, -9,1% dei capannoni e -8,9% dei fondi commerciali. Anche le transazioni per l’acquisto di immobili residenziali sono calate, nel corso del 2011, di un ulteriore 1%. Si aggrava la situazione delle imprese che operano nel campo delle opere pubbliche. Nonostante la crescita degli importi dei bandi di gara in provincia di Pisa (+36,3%) il loro numero si è sostanzialmente dimezzato.
AGRICOLTURA
Le pur poche aziende agricole della provincia che si sono affacciate sui mercati internazionali hanno ottenuto buoni risultati. All’interno dei diversi comparti le performance migliori, in termini di esportazioni, sono state del vinicolo (+3,8% rispetto al 2010 pari a +1,2milioni di euro) ma anche del floro-vivaismo (praticamente raddoppiato, +784mila euro). Gli effetti della crisi economica, così come in altri comparti, stanno invece incidendo negativamente su chi opera sui mercati locali.
COOPERAZIONE
Le imprese cooperative attive in provincia di Pisa hanno subìto nel corso del 2011 un deciso ridimensionamento portandosi al di sotto delle trecento unità. Sostanzialmente stabile, invece, il numero di lavoratori occupati (-0,1%).


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Ultima modifica: 14/06/2012 09:50:29