Il commercio estero della provincia di Pisa nel primo trimestre 2011

Ancora un trimestre positivo per il commercio estero della provincia di Pisa, ma preoccupano la crescita delle importazioni e le incertezze del ciclo economico

“Se da un lato siamo soddisfatti per il quinto trimestre consecutivo di crescita delle nostre esportazioni - afferma Pierfrancesco Pacini, Presidente della Camera di Commercio di Pisa – dall’altro non possiamo dimenticare che ci troviamo ancora 16 punti al di sotto rispetto ai livelli pre-crisi e che il ciclo internazionale mostra segni di rallentamento. L’aumento delle importazioni, che almeno in una prima fase poteva essere attribuito al riavvio dell’attività industriale, ha assunto un significato molto meno positivo rispetto a qualche mese fa. A questo proposito pesano sia l’aumento dei prezzi delle materie prime che la progressiva sostituzione di produzione interna con beni importati. Al di là delle dinamiche strettamente congiunturali – conclude Pacini - la Camera di Commercio di Pisa è da tempo impegnata a fornire alle imprese tutti gli strumenti per affrontare la sfida dei mercati internazionali”.

I numeri:
Con 642 milioni di euro di controvalore accelerano, nel primo trimestre del 2011, le vendite all’estero della provincia di Pisa. Grazie ad una crescita del 14,2% tendenziale, le esportazioni pisane si posizionano al di sopra della media regionale (+13,8%) ma ancora un passo indietro rispetto all’Italia nel suo complesso (+18,8%).
Consistente, grazie alla ripresa dell’attività produttiva delle imprese pisane, anche la crescita delle importazioni che con un +22,5% porta il saldo export-import (attivo per 145 milioni di euro) a contrarsi del 7% rispetto al medesimo periodo del 2010. È questo quanto emerge, in estrema sintesi, dall’analisi dei dati Istat sul commercio estero effettuata dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Pisa.
ESPORTAZIONI
Tra i pricipali settori esportatori spicca la filiera delle pelli che, grazie ad una crescita vivace di tutte le sue componenti (cuoio +22,0%, calzature +27,6% e pelli grezze +3,3%) spiega oltre la metà dell’aumento dell’export provinciale. Dopo un finale di 2010 non particolarmente brillante, tornano a crescere le vendite di cicli e motocicli (+5,8% la variazione tendenziale): il secondo settore esportatore della provincia. Tra gli altri comparti, avanzano le meccanica ma soprattutto i beni intermedi e di base per l’industria come i metalli non ferrosi (decuplicate le vendite dopo 11 trimestri di flessioni consecutive), la chimica di base (+18,5%) e gli altri prodotti chimici (+14,9%). In flessione, invece, i settori della filiera edile come il vetro (-8,0%, si tratta della seconda flessione tendenziale consecutiva) e, soprattutto, i mobili (-16,4%).
Nei primi tre mesi del 2011 le esportazioni pisane si dirigono prevalentemente in Europa (+17,8%) e, anche in misura inferiore in termini di pesi relativi, verso l’Asia (+10,1%). Si conferma, per il secondo trimestre consecutivo, la dinamica positiva del continente americano (+15,1%) mentre la crisi politica in atto nel Nord Africa, contribuisce al risultato negativo segnato dal continente (-28,3%). Tra i principali paesi di destinazione delle esportazioni pisane, si conferma il primato della Germania (+22,9%) seguita da Francia (+17,0% la crescita trendenziale) e Spagna (+44,1%). Più indietro invece due paesi dell’estremo oriente: Hong Kong (che perde il 2,4%) e Cina (che invece cresce del 34,2%).
IMPORTAZIONI
L’andamento delle importazioni provinciali conferma l’importanza del settore conciario. Nel primo trimestre del 2011 è infatti molto forte la crescita delle importazioni di quei settori che, potenzialmente, si collocano a monte della filiera come la pelle grezza (+46,9%), il cuoio-pelli (+55,0%) e la chimica di base (+21,6%). La crescita delle importazioni degli altri settori di base per l’industria, metalli non ferrosi (+184,8%), gomma (+22,2%) e gli altri prodotti in metallo (+17,4%) è frutto, così come per la concia, della ripresa dell’attività di trasformazione e della crescita delle questazioni delle materie prime. Dopo quattro trimestri di forte sviluppo, battuta d’arresto invece per le importazioni di macchine di impiego generale (-2,9%), rinconducibili, almeno in parte, alla fine dello stimolo fornito dalle agevolazioni previste dalla Tremonti-ter. Tutte le aree geografiche forniscono un contributo positivo alla crescita delle importazioni provinciali con valori estremamente rilevanti per Germania, Francia e Cina.

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Ultima modifica: 14/02/2012 15:55:40